Le vermicolazioni arrivano a Ferrara

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Nell’ambito del XXIX Congresso della Società Italiana di Ecologia (S.It.E)Capitale Naturale: la Gestione per la Conservazione-, che si è tenuto a Ferrara il dal 10 al 12 settembre, è stato presentato il lavoro sulle vermicolazioni effettuato dalla dott.ssa Rosangela Addesso nelle Grotte di Pertosa-Auletta.
Presso il Polo Chimico Bio-Medico dell’Università degli Studi di Ferrara, aula D6, il lavoro è stato presentato con una comunicazione orale nell’ambito della sessione “Capitale Naturale ed Ecosistemi Terrestri”.


Il congresso quest’anno ha puntato la sua attenzione sulle peculiarità degli ecosistemi e delle metodologie gestionali e conservative da applicare per mantenerli in buona qualità ecologica.
L’elaborato presentato verte sulla composizione delle vermicolazioni, queste formazioni apparentemente disordinate che prosperano sulle pareti delle cavità rocciose, siano esse naturali o artificiali. Sono principalmente composte da calcite, e sono utilizzate per studiare il comportamento dei bioti all’interno degli ecosistemi sotterranei. All’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta ne sono state rilevate di undici tipi diversi, oggetto dello studio in questione, che intende apportare un contributo allo studio di queste formazioni ancora oggi in gran parte sconosciute.

“Voci dalla terra”: resoconto e galleria fotografica

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Il “dopo” festival

Un successo non scontato quello del festival “Voci dalla terra-I linguaggi del silenzio”, tenutosi in prossimità delle Grotte di Pertosa-Auletta il 20 e il 21 settembre scorsi. La location, suggestiva già di suo e resa ancora più bella da un sapiente gioco di luci, ha fatto da cornice a vari eventi, laboratori e mercatini. Il tutto è stato impreziosito dalla partecipazione di ospiti importanti, che hanno innalzato il livello della discussione.

Talk e discussioni

La prima tranche di eventi si è svolta in un’area antistante i giardini, allestita appositamente con poltroncine per i relatori e balle di fieno per gli uditori. Si è passati dalle autorevoli riflessioni sulla storia del Mezzogiorno ai racconti quotidiani di lotta e speranza nelle aree interne. Ultra-maratoneti, attrici, agronomi, speleologi hanno parlato della loro visione del silenzio vissuto nei luoghi più disparati del mondo, dal deserto ai borghi abbandonati. Man mano, durante lo svolgimento della manifestazione, si sono avvicendati vari eventi: presentazioni di libri, walking tour, monologhi, dialoghi, talk, lectio magistralis, cantate poetiche. Artisti vari hanno raccontato a modo loro il silenzio: alcuni con la musica, altri con la pittura, altri ancora hanno preferito la fotografia o la scrittura.

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Attività laboratoriali

A questi hanno fatto da contraltare momenti più “leggeri”, ma ugualmente significativi. I giardini e i Musei, infatti, hanno ospitato laboratori di geologia, di scienze ambientali e di archeologia, che hanno incuriosito e affascinato i più piccoli. Sempre nei giardini si sono tenute alcune sedute di yoga e meditazione, che hanno “allineato i chakra” dei partecipanti. In un’area difronte allo Speleobar, intanto, i cosiddetti “giochi di una volta” sortivano l’effetto di appassionare grandi e piccini. In contemporanea, un mercatino metteva in mostra opere di artisti e prodotti tipici, permettendo a tutti di curiosare e acquistare. I prodotti tipici, poi, sono stati degustati da tutti in serata grazie alle sapienti mani di coloro che hanno rinfrancato gli astanti con piatti vari e dolci della tradizione.

Le performance artistiche

La seconda significativa tranche di “Voci dalla terra”, in seguito, si è tenuta nelle Grotte. Performance di danza contemporanea hanno mimato il lavoro instancabile della Natura, mentre il pubblico assisteva in religioso silenzio. Uno dei momenti più emozionanti ha visto un ballerino, sulle “note” di una goccia d’acqua, rappresentare la formazione di stalattiti e stalagmiti. All’esterno, invece, uno speleologo introduceva le “visite silenziose” in Grotta, alternando alla divulgazione scientifica momenti di teatralità. I partecipanti si sono addentrati poi in silenzio nel mondo sotterraneo, facendo parlare soltanto le proprie suggestioni interne.

Il pubblico ha sfidato un’arietta abbastanza frizzante e ha mostrato di gradire i vari eventi, conclusisi poi in serata con la silent disco. Qui uomini e donne si sono scatenati silenziosamente con le cuffie in testa, dando vita ad uno spettacolo abbastanza insolito. Sulla stessa pista, infatti, era possibile vedere ragazzi e persone che ballavano ritmi diversi, ma dall’esterno senza cuffie non si percepiva alcuna musica.

Ringraziamenti

Un sincero grazie a chi ha contribuito in vario modo a “Voci dalla terra”. A chi ha allestito e curato la manifestazione, permettendone la buona riuscita, donando il proprio tempo e il proprio contributo. Grazie a chi ha “lavorato in silenzio e a chi ha fatto rumore”, a chi è venuto appositamente a raccontare la propria esperienza e a chi l’ha ascoltata.

Arrivederci al prossimo appuntamento.

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Museo del Suolo: tutelare divertendosi con Greenopoli

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Tra piante ed acqua

Già prima di entrare al Museo del Suolo ci si accorge di trovarsi difronte, più che a un museo, a un esperimento a cielo aperto. Sul tetto dell’edificio, infatti, un quadrilatero di viti di diverse varietà espone i suoi grappoli al sole, e fa da cornice insolita ad un parcheggio. Scendendo lungo una piccola discesa, invece, alberelli da frutto come pere e ciliegi accompagnano il visitatore all’ingresso, con il rumore dell’acqua del Tanagro che scorre a pochi passi. Una presentazione semplice ed efficace delle storie che si ascolteranno all’interno.

Il Museo e le sue storie

Il racconto di come una foglia secca, quindi morta, possa trasformarsi in vita per altre piante diventando humus. L’impiego di sensi come il tatto, la vista e l’olfatto per scoprire le diverse composizioni dei suoli. La scoperta della lunghezza delle radici, che spesso sono il triplo della grandezza della pianta stessa. La serra rosa, il Teatro del Suolo, la sala dei Pedon: ogni stanza racconta una storia, un pezzetto di quel mondo invisibile e nascosto di cui, spesso, si ignora la dinamicità e l’importanza.

Uno dei suoli più fertili al mondo è quello di Casal di Principe, in piena Terra dei Fuochi. Com’è possibile che sotto tonnellate di immondizia si celi il luogo fertile per eccellenza, la “Campania Felix” dei romani? E com’è possibile distruggere una risorsa così preziosa, quando basterebbero comportamenti più corretti a preservarlo? Su queste domande, a cui ogni giorno il museo tenta di dare risposta, è stato incentrato l’incontro con Giovanni De Feo e il suo Greenopoli, progetto di educazione ambientale.

http://www.greenopoli.it/home/il-metodo-greenopoli/

Greenopoli

Greenopoli è un metodo alternativo e coinvolgente di sensibilizzare le persone sul tema della sostenibilità ambientale. È stato ideato dal professor De Feo, docente di Ecologia Industriale a Salerno e Ambientalista dell’anno 2018. Attraverso filastrocche e personaggi inventati il progetto rende coinvolgente e stimolante il tema del ciclo dei rifiuti, della conservazione dell’ambiente, dell’importanza dell’acqua. Il suo inventore lo definisce “un sito internet (www.greenopoli.it), una pagina Facebook, un’idea, un metodo didattico, un gioco, un libro”. Si è inserito perfettamente nel solco delle tematiche che il Museo del Suolo porta avanti, e ha raccolto un pubblico di appassionati e curiosi.

Introdotto dalla dott.ssa Rosangela Addesso, l’incontro si è tenuto il 7 settembre e ha permesso a De Feo di calamitare l’attenzione su temi fondamentali per la vita sulla Terra, strizzando l’occhio a una narrazione attiva, curiosa, divertente, fondata sul gioco. Importanti sono state le “buone pratiche” di cui il professore ha parlato, e alternativi sono stati i modi in cui le ha fissate nella memoria dei partecipanti. Una bella esperienza, sicuramente da ripetere e ampliare.

“Voci dalla terra”. Attività e laboratori

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Laboratori e attività sul silenzio

La terza edizione di “Voci dalla terra” presenta un fitto calendario di attività e laboratori a corredo dei talk e dei vari convegni. Anch’essi, ovviamente, declineranno il tema del silenzio da vari punti di vista. Al racconto del silenzio della vita sotterranea si affiancherà il silenzio con cui la natura scolpisce la roccia, passando per lo yoga e la meditazione.

Il laboratorio di geologia

Per quanto riguarda i laboratori proposti sono vari ed interessanti, e spaziano dalle scienze ambientali all’archeologia. Venerdì 20 e sabato 21 alle 15:00 si comincerà con il laboratorio di geologia a cura della geologa Simona Cafaro. Sarà un vero e proprio laboratorio didattico, in cui si parlerà delle rocce, della loro formazione e dei fossili, animali diventati rocce. Sono spettatrici dei cambiamenti climatici, e hanno tutte una storia da raccontare. In esse si nascondono tesori paleontologici in grado di raccontare eventi importanti della storia della vita sulla terra.

Il laboratorio di scienze ambientali

A seguire, alle ore 16:00, ci sarà “La vita silenziosa dei fiumi”, laboratorio di scienze ambientali a cura della scienziata ambientale Rosangela Addesso, in cui si parlerà dei macroinvertebrati bentonici. Essi sono degli organismi millimetrici indicatori dello stato di salute dei fiumi, considerati importanti indicatori biologici. Sono caratterizzati da una diversa sensibilità alle variazioni del loro ambiente di vita, permettendoci di “testare” lo stato di salute acquatico.

Il laboratorio archeologico

In campo archeologico, invece, il tema scelto è “Il silenzio delle civiltà sepolte”, incentrato sulle principali pitture rupestri rinvenute in Italia e sulle tecniche utilizzate per la realizzazione dei pigmenti. I partecipanti potranno così trasformarsi in veri e propri “artisti preistorici” e dipingere il loro ciottolo. Nella parte finale del laboratorio le archeologhe Delia Carloni e Filomena Papaleo proporranno una nuova versione del “gioco del silenzio”. Attraverso silenziose istruzioni, infatti, i partecipanti verranno guidati nella realizzazione di una grande pittura rupestre collettiva. Il laboratorio ci sarà il 20 e il 21 alle ore 16:00.

Yoga e meditazione

A “Voci dalla terra” non ci saranno solo laboratori, ma anche attività. “Il silenzio della mente e dell’anima” è il titolo dell’incontro di yoga e meditazione, a cura di Antonia Cariello e Gianluca De Lauso. Equilibrio, simmetria, ricerca di una condizione fisica armonica saranno gli argomenti trattati. Per raggiungerli saranno utilizzati movimenti e allungamenti in direzioni opposte, alla ricerca di una spazialità consapevole all’esterno del corpo. Si consiglia di indossare un abbigliamento comodo, di portare con sé un tappetino, uno o due cuscini, una coperta o un telo, e di arrivare digiuni da un paio d’ore. L’incontro si terrà venerdì e sabato ore 16:30/17:30.

“Voci dalla terra”: le visite silenziose

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Le “visite silenziose”

La terza edizione del festival “Voci dalla terra”, incentrata sul silenzio, affronta questa tematica da vari punti di vista. Uno di quelli più semplici ma altamente suggestivi sarà costituito dalle cosiddette “visite silenziose” all’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta. Un modo innovativo per ammirare le Grotte, che ricalca forse il silenzio dei suoi primi esploratori. Oggi il complesso ipogeo risuona delle spiegazioni delle guide e dei commenti dei visitatori, ma un tempo l’unico rumore era il ritmico stillare delle gocce dalla volta rocciosa.

Per lunghi secoli solo il silenzio ha visto crescere le stalattiti e innalzarsi colonne. A partire da quegli uomini che 3500 anni fa innalzarono delle piattaforme per abitare all’interno delle Grotte. Sempre il silenzio ha accolto, ritirandosi negli angoli più bui, le piene dei fiumi, i terremoti, i crolli, gli uomini che accedevano alle Grotte per studio, necessità o diletto.

Il silenzio nelle Grotte

A “Voci dalla terra” sarà possibile riascoltare quel silenzio, alla ricerca di quel senso di stupore che ha sempre caratterizzato il rapporto fra la Natura e l’uomo. Sarà possibile immergersi nel mondo sotterraneo come se ci si immergesse in se stessi, ascoltare nel silenzio sotterraneo il proprio Io più nascosto, soffocato dalla frenesia quotidiana. Ad introdurre la visita silenziosa sarà Massimo (Max) Goldoni, speleologo e comunicatore, autore di “Parole nel Vuoto”, presentato durante incontri di speleologia ed altri eventi.  

Le visite silenziose si terranno il 20 e il 21 settembre alle 20:00, alle 21:15 e alle 22:30.

La danza contemporanea

Sabato 21 settembre alle 20:45 ci sarà il concerto di Alessio Cavaliere, brillante percussionista di Polla e il momento a lui dedicato è intitolato “Il suono del silenzio” all’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta. A seguire, alle 21:15 ci sarà una performance di danza contemporanea intitolata “Oltre la linea“. Una selezione di brani musicali fra i più belli del “repertorio classico” fra 800 e 900, che fanno parte dell’immaginario collettivo della musica colta occidentale, interpretati in maniera artistica. Gesti e movimenti sinuosi, atmosfere rarefatte daranno ulteriore slancio alla fantasia dei partecipanti, che potranno “sentire” il silenzio attraverso i vari sensi. Tale performance sarà curata da Itinerarte, con Compagnia Excursus e Akerusia Danza.

DIVERSAMENTE SPELEO 2019

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“Ad ognuno il suo passo”

Il Gruppo Speleologico della sezione di Salerno del Club Alpino Italiano (G.S. C.A.I. SA) anche quest’anno ha organizzato la manifestazione dal titolo “Diversamente Speleo”. L’evento si propone, almeno per un giorno, di far avvicinare le persone con disabilità ad un mondo, la speleologia, che solitamente è a loro precluso. Svoltasi in partenariato con la Fondazione MIdA, con il Comune di Auletta e con il Comune di Pertosa, quest’anno la manifestazione si è concentrata sulle malattie dello spettro autistico, in particolar modo sulla sindrome di Asperger. Per questo motivo, fondamentale si è rivelata la collaborazione con l’associazione “Ascoltami Onlus”, presieduta da Giulia Iannuzzi.

La manifestazione

Sono stati circa trenta gli ospiti dell’evento, affetti da varie disabilità, dimenticate per un giorno a favore dello stare insieme e della condivisione di un’esperienza. Speleologi e disabili, infatti, per un giorno sono stati allo stesso passo, esplorando insieme le Grotte in nome dell’abbattimento delle barriere. Tema, questo, molto caro alla presidentessa dell’Associazione, che si batte per dare voce a tutti coloro che nel Vallo di Diano soffrono ogni giorno a causa di malattie invalidanti.

La manifestazione è stata patrocinata dalla Delegazione Regionale Campania del Club Alpino Italiano, dalla Federazione Speleologica Campana, dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Campania, dal Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dai comuni ospitanti di Auletta e Pertosa. Dopo i saluti istituzionali, quelli della Fondazione MIdA e delle varie altre associazioni presenti ci si è spostati all’interno delle Grotte, superando insieme ostacoli e asperità del tragitto. Fedeli alla regola secondo cui in montagna “il più lento detta il passo” la visita si è svolta con un passo cadenzato, permettendo così a chiunque di godere delle bellezze sotterranee.

La giornata, allietata anche da gonfiabili e artisti di strada, si è conclusa con il taglio di una torta. La manifestazione, quest’anno, si è svolta alla memoria dello speleologo socio del CAI Vincenzo Sessa prematuramente scomparso.

“Voci dalla terra”: concerti e silent disco

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Musica silenziosa

La terza edizione del festival “Voci dalla terra”, che si terrà a Pertosa il 20 e il 21 settembre, è incentrata quest’anno sul silenzio. A conclusione dei vari eventi in programma nella due giorni ci saranno concerti ed esibizioni musicali silenziose. Può una musica essere silenziosa? Nel caso della silent disco si.

La silent disco

La silent disco, o discoteca silenziosa, è un genere nato intorno agli anni Novanta del Novecento. Consiste nel far indossare ai partecipanti delle cuffie, in maniera tale che possano ballare “silenziosamente”. Invece di servirsi di altoparlanti, quindi, utilizza la tecnologia wireless per comunicare con le cuffie e trasmettere la musica. Ciò significa che i partecipanti possono ascoltare anche generi diversi, mentre le persone senza cuffie hanno l’impressione di veder ballare della gente senza musica. Una prima iniziativa del genere in Italia è stata messa in atto nel dicembre 2014 al museo MUSE di Trento. A Pertosa a curare la silent disco ci sarà Marvin Dj, il 20 e il 21 settembre alle ore 22:30.

Riccardo Veno

Per quanto riguarda il concerto in programma, sarà molto particolare: ad esibirsi sarà infatti Riccardo Veno con il suo “Tappeto di Orfeo“. La sua musica è così descritta: ” Atmosfere orientali e mediterranee, minimalismo, rievocazioni jazzistiche ed episodi “elettronici”. Tutto arrangiato ed eseguito dal vivo attraverso l’utilizzo di un set di effetti che permette la sovraincisione di più suoni“.  Riccardo Veno crea “…tappeti armonici e veri e propri ensemble di fiati dando vita ad intense melodie e ad emozionanti improvvisazioni“.

“Il silenzio di Orfeo, concerto per fiati, loops e piccole visioni video”, ha debuttato nell’aprile del 2004 al Teatro Nuovo di Napoli. E’ frutto della collaborazione fra Riccardo Veno e Francesco Albano, videomaker napoletano, e prende spunto dal mito di Orfeo per costruire una sorta di “visione musicale”. Il titolo suggerisce, racconta l’artista, “… la necessità di ‘silenzi’ nella nostra epoca di ‘ipercomunicazione’ insieme alla forza che sempre ha in sé la musica“.

Riccardo Veno si esibirà venerdì 20 settembre alle 21:30.

“Voci dalla Terra”, primo giorno: gli itinerari italo-greci

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Presentazione della Guida agli itinerari italo-greci

Il primo giorno di “Voci dalla terra” si apre con un appuntamento molto importante. Sarà presentato, infatti, il volume “Nelle Terre dei Principi. Guida agli itinerari italo-greci in Campania“, che giunge a conclusione di un interessante lavoro di ricerca. Il volume si basa su una massa di informazioni raccolte in oltre un anno di indagini, che si sono concretizzate prima nell’allestimento di una mostra documentaria e poi in questa guida.

Invito alla presentazione

“Nelle terre dei principi”

La mostra “Nelle terre dei principi“, allestita al primo piano del MIdA 01, ha già incontrato l’interesse di un pubblico numeroso. Racconta le vicende legate alla migrazione di popolazione greca dalla Sicilia a seguito della conquista araba dell’isola, cominciata agli inizi del IX secolo. Protagonisti di questa migrazione furono i monaci che in fuga verso terre più sicure si insediarono nei domini longobardi. Qui fondarono monasteri, intorno ai quali si raccolsero comunità di emigranti, dando vita ad insediamenti stabili, molti dei quali ancora oggi esistenti.

Locandina mostra

La “Guida agli itinerari italo-greci”

Dopo la mostra, la Guida agli itinerari italo-greci vuole descrivere, per la prima volta, itinerari che collegano i siti del monachesimo bizantino nella Campania Longobarda. Itinerari che raggiungono monasteri, santuari ed eremi rupestri, che attraversano borghi immergendo il viaggiatore in un paesaggio antico. Lo scenario proposto dalle pagine di questa Guida è finalizzato ad un turismo esperenziale che racconta l’identità di un territorio. Di una terra di frontiera dove Oriente e Occidente si sono incontrati e convivendo in armonia, hanno dato vita ad un’eredità culturale unica, oggi riconosciuta come patrimonio dell’Umanità nei confini del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Appuntamento, dunque, a venerdì 20 settembre ore 11:00 presso l’Auditorium MIdA 01 di Pertosa. Alla presentazione della Guida agli itinerari italo-greci interverranno eminenti personalità del mondo accademico e politico, proprio per sottolineare l’importanza del legame fra cultura e istituzioni nella costruzione di un’offerta turistica di qualità.

“Voci dalla terra”. La lectio magistralis di Aurelio Musi

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Il tema del silenzio

La terza edizione del festival “Voci dalla terra” quest’anno presenta un cartellone di eventi e manifestazioni molto particolare. Si è infatti scelto di dedicare questa edizione al silenzio, inteso sia come mezzo espressivo sia come negazione di diritti. A questo proposito sono state invitate molte personalità illustri a discutere di questa tema e delle sue interpretazioni. Tra costoro ci sarà la lectio magistralis del professor Aurelio Musi dell’Università degli studi di Salerno.

L’Unisa da poco si è collocata, secondo la classifica “Times Higher Education World University Rankings 2020” (THE WUR 2020), al 7° posto tra gli atenei statali italiani, e il primo Ateneo del Sud. Vanta un corpo docenti autorevole e affermato, tra cui Aurelio Musi, direttore del Dipartimento di Studi politici.

https://www.youtube.com/watch?v=7P8Bp73J-Vw

Aurelio Musi

Laureatosi con lode nel 1970 in Lettere e filosofia, fa parte della Società Napoletana di Storia Patria e del direttivo della Società Salernitana di Storia Patria. E’ direttore scientifico de “L’identità di Clio” e collaboratore de “La Repubblica”. Ha scritto innumerevoli libri e saggi, concentrandosi in particolare sulle dinamiche della ricerca storica, sulla storia del Mezzogiorno e il suo rapporto con i modelli politico-culturali. E’ autore, tra le altre cose, di “Stato e pubblica amministrazione nell’ancien régime“, uno dei capisaldi nella discussione storiografica sull’argomento.

A “Voci dalla terra” Aurelio Musi terrà una lectio magistralis dal titolo “I silenzi sulla Storia del Mezzogiorno“, ove affronterà tematiche legate alla travagliata storia che ha sempre contraddistinto il Sud del nostro Paese. La lectio si terrà alle 19 di venerdì 20 settembre nell’area ristoro dello Speleobar.

Ritorna il festival “Voci dalla terra”

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La terza edizione di “Voci dalla terra”

Ritorna per la terza volta il festival “Voci dalla terra“, l’appuntamento ideato da Fondazione MIdA in sinergia con i comuni di Pertosa e Auletta, le pro-loco dei due comuni e le associazioni locali. Un appuntamento denso di significati quello di quest’anno, in quanto il tema su cui ci si concentrerà è quello del silenzio.

Può il silenzio comunicare? E se si, cosa è in grado di svelarci? Sono queste solo alcune delle domande a cui si tenterà di dare risposta in questi due giorni fitti di appuntamenti, talk e attività. Silenzio dunque come parola, come forma di espressione atipica, come modo inconsueto di “dare voce” a luoghi, tematiche ed attività che spesso dal silenzio sono sepolte.

Luoghi, scenari ed argomenti del festival

La manifestazione si svolgerà il 20 e il 21 settembre negli scenari offerti dalle Grotte di Pertosa-Auletta, nelle sue sale ipogee, dominate dal silenzio del sottosuolo. E ancora nei suoi giardini, nei musei del sistema MIdA, ove saranno organizzati spazi per lo scambio di opinioni e di idee, per l’espressione personale e collettiva, per la discussione, i dibattiti, per l’espressione dei mondi interiori e dei linguaggi dei diversi talenti e sensibilità di chi, per strade differenti, ha deciso di non abbandonare la sua terra.

Ricordando la famosa canzone di Simon&Garfunkel, si potrebbe quasi dire che nei due giorni della terza edizione del festival si proverà ad ascoltare “The sound of silence“, il suono del silenzio. Silenzio inteso come voce di un territorio nelle sue varie declinazioni, o come modo per entrare in comunicazione con il proprio “Io” più profondo. Silenzio, però, inteso anche come negazione: di diritti, della possibilità di ascolto, di opportunità.

Attività previste

Un tema importante, che sarà interpretato da autorevoli esponenti del mondo della filosofia, dell’arte, da associazioni e persone. Insieme costoro proveranno a costruire una visione d’insieme, partendo da un singolo mattoncino. Il mattoncino del talento, della cultura, della storia, delle arti, di chi lotta, soffre e spera quotidianamente. Ci saranno proiezioni, mostre, conferenze, momenti di yoga e meditazione, walking tour e lectiones magistrales. Appuntamenti pregnanti a cui faranno da corollario attività varie: dal silenzio in cui opera l’archeologia al silenzio in cui Madre Terra forma la roccia intorno a noi, passando per il silenzioso universo dei fiumi e del suolo. Non mancheranno le parti più “leggere”, con concerti e musica declinate sul tema, e con la gastronomia, che allieterà i sensi dei partecipanti.

Non resta dunque che aspettare “Voci dalla terra” il 20 settembre, primo appuntamento ore 11.