S.c.R.I.G.N.O. – eSplorare il territorio come Risorsa, Identità, Gioco, Natura e Opportunità

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Chiusura del progetto finanziato dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio

Il progetto S.c.R.I.G.N.O. – eSplorare il territorio come Risorsa, Identità, Gioco, Natura e Opportunità, presentato in parternariato con la Cooperativa Tertium Millennium, è giunto al termine.

Il progetto si poneva l’obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni nella conoscenza e valorizzazione del patrimonio locale, contribuendo alla formazione del senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente e del patrimonio culturale locale. Il progetto, portato avanti dalla Fondazione MIdA ha previsto due fasi: la prima, conclusasi il 17 maggio, ha visto coinvolti oltre 30 ragazzi dai 6 ai 12 anni, in 24 incontri. Hanno svolto attività di formazione, di laboratorio e di progettazione di un gioco da tavolo su tematiche riguardanti la speleologia, la geologia e l’archeologia. Ad accompagnarli per i primi 12 incontri formativi le docenti esperte Rosangela Addesso, Simona Cafaro e Filomena Papaleo.

“Un’avventura bellissima, piena di sorrisi e meraviglia – ci racconta Rosangela Addesso – Scrigno ha dato la possibilità a tutti i partecipanti di imparare, giocando, l’archeologia, la geologia e la speleologia delle Grotte di Pertosa-Auletta, un’occasione di conoscenza del proprio territorio e del suo grande valore ambientale. Abbiamo gettato i semi del futuro, poiché è da qui che nascono gli adulti del futuro, le sentinelle ecologiche che si impegneranno per la tutela e la salvaguardia dei propri luoghi, consapevoli del valore e dell’unicità della propria casa.” Per Filomena Papaleo questo progetto ha significato “Sacrificio, Speranza, Squadra sono le tre S che hanno reso un semplice progetto qualcosa di indimenticabile… è stata dura pensare e progettare metodologie efficaci per avvicinare i più piccoli al nostro territorio – un territorio di cui nemmeno ai grandi importa molto -, ma avuto la fortuna di avere con me in questo viaggio persone e professionisti meravigliosi, brillanti, pieni di vita e di idee.. e soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere bambini e famiglie davvero speciali che mi hanno la possibilità di tornare a credere in un futuro migliore perché in fondo chi trova uno S.c.R.I.G.N.O trova un tesoro!

Maria De Falco (Mnemosyne 3D, Emanuele Sabatino e Williams Antonio Lamattina hanno condotto i successivi 12 incontri: dopo aver imparato le tecniche base di disegno e di ideazione di giochi, di fotografia i giovani partecipanti si sono impegnati proprio nella progettazione del loro gioco da tavolo “Scrigno”. I 3 esperti hanno poi limato, perfezionato e reso stampabile il gioco che finalmente domenica 23 ottobre i piccoli game designer hanno portato a casa. Uno strumento e un percorso di conoscenza e divertimento da condividere con la propria famiglia e i propri amici!

A partire da giugno e fino a settembre i laboratori pratici sono stati proposti anche ai piccoli visitatori delle grotte: le 10 giornate hanno visto la presenza di oltre 150 ragazzi che, come i loro coetanei della prima fase, hanno ricevuto lo scrigno con gli “attrezzi del mestiere” per diventare esploratori e turisti consapevoli e sostenibili!

È stato un anno intenso, l’impegno è stato tanto e ogni persona coinvolta è stata ripagata dello sforzo fatto affinché il progetto si realizzasse dall’entusiasmo visto negli occhi dei bambini. Domenica infatti ii nostri giovani game designer hanno ricevuto i giochi da tavolo. Insieme a una parte dei partecipanti ai laboratori organizzati dal nostro partner Cooperativa Tertium Millenniium, hanno fatto la prima partita su un cartellone gigante.

Per ringraziare tutti i protagonisti di questo straordinario anno, dirigenti e personale MIdA, docenti ed esperti, fornitori e consulenti, ma soprattutto i ragazzi e le ragazze che con il loro entusiasmo e la loro curiosità ci hanno permesso di realizzare un progetto unico, vi lasciamo alla visione di un video riassuntivo della bellissima giornata di domenica 23 ottobre 2022.

S.c.R.I.G.N.O. – eSplorare il territorio come Risorsa, Identità, Gioco, Natura e Opportunità

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Conclusa la prima fase del progetto finanziato dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio

Si è conclusa ieri, 17 maggio 2022, la prima fase del progetto S.c.R.I.G.N.O. – eSplorare il territorio come Risorsa, Identità, Gioco, Natura e Opportunità, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia. 24 incontri tra formazione e progettazione grafica per raggiungere un risultato straordinario: la creazione di un gioco da tavolo.

Dopo 12 incontri di formazione su archeologia, geologia e ambiente con le dottoresse Rosangela Addesso, Filomena Papaleo, Anomis Orafac, i 30 piccoli partecipanti hanno ideato un gioco da tavolo, sul modello del gioco dell’oca. Insieme al disegnatore Emanuele Sabatino, al videomaker Williams Lamattina e alle esperte di Mnemosyne 3D hanno affrontato, sotto forma di laboratorio esperienziale, le prime fasi di progettazione del gioco da tavolo.

Partendo dalle tecniche di disegno degli elementi del gioco e le modalità di creazione del gioco i giovani e le giovani (anche giovanissimi e giovanissime!) game developer hanno sviluppato gli obiettivi, i livelli di difficoltà del gioco, le regole, i peronaggi e le sfide sulla base dei contenuti acquisiti nella fase di formazione.

Hanno proseguito, per altri 12 incontri, sperimentando la grafica digitale così da incidere con la loro creatività e con la loro curiosità sul lavoro finale delle esperte. Questo è servito per dare forma alle pedine del gioco e i risultati sono stati entusiasmanti, non hanno trascurato nessun aspetto affrontato nelle settimane precedenti. Hanno modellato formiche, ragni, pipistrelli, fossili e hanno dato un aspetto da cartoon ai personaggi, all’archeologa, alla speleologa, all’uomo primitivo.

Non sono mancati neanche i momenti di allegria e maggiore spensieratezza, specialmente nel momento della merenda. Le risate hanno accompagnato tutto il percorso!

Dopo i 12 incontri previsti per la realizzazione del gioco da tavolo i 30 partecipanti hanno potuto sfidarsi al gioco da loro ideato e che presto arriverà nelle loro case. Il gioco consentirà di divertirsi in famiglia e con i loro amici diventando “ambasciatori” del proprio territorio.

È stata un percorso che ha entusiasmato tutti, i bambini e le bambine che hanno goduto anche di una rinnovata socialità, le docenti, gli esperti e gli operatori che hanno contribuito alla loro crescita, i genitori che hanno apprezzato il lavoro svolto dalla Fondazione MIdA.

Presto si avvierà la seconda fase del progetto con giornate dedicate a giovani “turisti consapevoli” con laboratori, visite e giochi.

La Fondazione MIdA alla Borsa Internazionale del Turismo Scolastico e della Didattica

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Dal 31 marzo al 3 aprile 2022 la Fondazione MIdA sarà presente con tutte le attività dedicate agli studenti all’evento che si terrà presso l’Ex Real Polverificio Borbonico a Pompei.

Dopo ormai due anni di fermo delle gite scolastiche e visite di istruzione le Grotte di Pertosa-Auletta, il Museo del Suolo e il Museo Speleo Archeologico iniziano a riempirsi delle risate e dell’entusiasmo di giovani studenti. La BITUS-Borsa Internazionale del Turismo Scolastico e della Didattica sarà l’occasione per presentare a docenti e dirigenti le attività che la Fondazione MIdA propone per le scuole di ogni ordine e grado.

Dalla visita alle uniche grotte in Italia con un fiume navigabile al Museo Speleo Archeologico dove attraverso gli Oculus è possibile salire sulle palafitte preistoriche i cui resti sono ancora sommersi dal fiume sotterraneo; dal solo Museo del Suolo del nostro Paese dove poter scoprire attraverso laboratori didattici quanto sia necessario conoscere e tutelare questa importante risorsa alla visita alla Centrale idroelettrica. I giovani visitatori saranno accompagnati dalle nostre guide specializzate e in continua formazione che sapranno interessarli a tematiche legate all’ambiente, alla scienza della Terra, alla storia e all’archeologia.

Ad accoglierli un luogo dal fascino unico che li farà sentire liberi e al contempo sicuri, con tutti i servizi necessari per poter trascorrere una giornata all’insegna della conoscenza e del divertimento.

Presenteremo tutto questo e molto altro alla BITUS: vi aspettiamo!

S.c.R.I.G.N.O. – Fase Game designer

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I primi 12 incontri del progetto finanziato dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio

La fase di reclutamento dei piccoli partecipanti, conclusasi all’inizio di gennaio, ha visto l’iscrizione di 36 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il territorio del Vallo di Diano e della Valle del Tanagro. Questo ha reso i docenti, gli esperti e gli operatori a vario titolo felici e soddisfatti.

Da Padula a Buccino, con l’ausilio di due navette, i protagonisti della Fase Game Designer del progetto S.c.R.I.G.N.O. – eSplorare il territorio come Risorsa, Identità, Gioco, Natura e Opportunità, hanno vissuto varie esperienze e approfondito varie tematiche.

Il progetto S.c.R.I.G.N.O., nella fase denominata appunto Game Designer prevedeva una prima parte improntata alla formazione, attraverso strumenti ludico-didattici ed esperienziali, sulle tematiche fondanti molte delle attività della Fondazione MIdA. Le tematiche affrontate hanno riguardato, anche seguendo un percorso temporale, l’archeologia e la geologia e infine l’ecologia.

Archeologia: la docente Filomena Papaleo ha portati i suoi giovani allievi indietro nel tempo a quando l’uomo macinava i cereali con le pietre, facendo loro comprendere il significato del mestiere dell’archeologo. Visite e laboratori al Museo Speleo Archeologico hanno consentito di far conoscere l’ambiente preistorico delle Grotte di Pertosa-Auletta con una riproduzione in scala reale dell’unica palafitta fino ad ora scoperta. Ma i giovani protagonisti del progetto hanno potuto anche immergersi in quell’atmosfera di 3.550 anni fa indossando gli Oculus avendo esperienza attraverso i propri occhi di com’era l’antro delle grotte quando i nostri antenati vi vivevano. E ancora immergersi nel passato ha significato partecipare ad una caccia al tesoro dei reperti rinvenuti nelle grotte, fino a sperimentare come alcune piastre d’argilla fossero utilizzate per cuocere una “primitiva” pizza.

Gli appuntamenti, svolti nel pomeriggio di martedì e giovedì a partire dal 25 gennaio 2022, hanno visto i ragazzi e le ragazze protagonisti di una speciale visita alle Grotte di Pertosa-Auletta! Hanno imparato come si forma una grotta, quanti tipi di rocce esistono sul nostro Pianeta e cosa ci possono raccontare della storia della Terra e dei suoi più antichi essere viventi grazie ai fossili. Tutto questo con la guida della docente Simona Cafaro. Partendo da “petrae”, la roccia madre, e visitando il Museo del Suolo con la docente Rosangela Addesso hanno scoperto la grande importanza che rappresenta il suolo, la “pelle” del nostro Pianeta, le sue specificità e le sue caratteristiche, manipolandone i diversi tipi e osservandoli al microscopio proprio come dei veri scienziati.

In questo percorso formativo e anche temporale i ragazzi e le ragazze sono arrivati ai giorni nostri e alle tematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente. Sempre attraverso attività ludico-didattiche e mettendo le mani nella “spazzatura” hanno approfondito l’importanza della raccolta differenziata e del compostaggio, oltre tutte le regole per una vita più sostenibile e attenta al nostro pianeta.

Sono stati pomeriggi intensi, entusiasmanti, tanto per le docenti che per i loro giovani allievi, i quali a chiusura di questa prima parte del progetto e in vista del prossimo step, che prevede di realizzare un gioco da tavolo, hanno ricevuto uno “scrigno”, una sorta di cassetta degli attrezzi contenente il necessario strumentario e alcuni “suggerimenti” per il nuovo lavoro che si accingono a portare a termine.

E se fin qui i nostri piccoli protagonisti hanno imparato giocando ora è arrivato il momento di giocare imparando…

S.c.R.I.G.N.O. – eSplorare il territorio come Risorsa, Identità, Gioco, Natura, Opportunità

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Progetto finanziato dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio

La Fondazione MIdA, in collaborazione con la Cooperativa Tertium Millennium, ha ottenuto il finanziamento del progetto S.c.R.I.G.N.O. dal Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri partecipando all’avviso “Educare insieme”.

S.c.R.I.G.N.O. sta per “esplorare il territorio come risorsa, identità, gioco, natura e opportunità”. Le attività programmate hanno l’obiettivo di far conoscere il patrimonio locale attraverso momenti formativi e laboratoriali. Al contempo attraverso il gioco si contrbuirà all’educazione ambientale e civica dei bambini e delle bambine.

La prima fase del progetto, denominata Game Designer, è basata sul concetto del learning through play cioè di giocare ad imparare/imparare giocando. È rivolta a 30 bambine e bambini dai 6 ai 12 anni, residenti nei paesi del Vallo di Diano e del Basso Tanagro.

Le attività si focalizzeranno su archeologia, ecologia, ambiente e geologia. Dunque con metodi di apprendimento attivo le nozioni verranno assimilate grazie all’osservazione, alla manipolazione e alla componente emotiva, al confronto e al coinvolgimento dell’intero gruppo. Saranno forniti gratuitamente kit e attrezzature per sperimentare, osservare, orientarsi.

Insieme agli esperti, ai grafici e ai tutor, i ragazzi avranno così la possibilità di ideare, progettare, disegnare e realizzare un gioco da tavolo sulle attività che avranno svolto e sulle tematiche affrontate.

Le attività avranno inizio a metà gennaio e continueranno fino a maggio 2022 con 24 incontri pomeridiani, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso una delle strutture museali della Fondazione MIdA.

Sarà organizzato un servizio navetta gratuito con fermate individuate a seconda della provenienza dei partecipanti.

La partecipazione è gratuita ma è necessario inviare la scheda di iscrizione scaricabile qui entro il 9 gennaio 2022 a marketing@fondazionemida.it.

Un percorso che permetterà ai bambini e alle bambine di scoprire il proprio territorio, la propria identità. Svilupperanno così una maggiore consapevolezza sulla necessità di tutelare il suolo, l’acqua, le grotte, il Pianeta. Tutto ciò attraverso momenti formativi e di gioco che esalteranno la loro creatività e la loro socialità.

Tutte le attività si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti-covid, in ambienti sicuri e sereni.

Per maggiori informazioni si può scrivere a marketing@fondazionemida.it.

La Natura nascosta-Cronache di grotta: i lavori

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La quarantena

Aprile 2020: eravamo tutti in quarantena, tutti a vivere le lunghe giornate pensando a come farle trascorrere proficuamente e a come sarebbe stato il futuro. La cosa che ci faceva arrovellare di più era pensare ai tanti ragazzi che in quel periodo avrebbero vissuto, rallegrando le nostre giornate di lavoro, una o più esperienze di “Scuola in grotta” e che, invece, tra didattica a distanza e assenza di socializzazione, stavano vivendo uno dei periodi più difficili della loro giovane vita.

L’idea

È pensando a loro che, tra una call e un’altra, abbiamo immaginato il concorso “La Natura nascosta – Cronache di grotta”. Con le componenti del Comitato Scientifico della Fondazione MIdA (prof.ssa Mariana Amato, prof.ssa Rosanna Alaggio e prof.ssa Antonella Minelli), alcune ricercatrici (dott.ssa Rosangela Addesso e dott.ssa Simona Cafaro) e con i responsabili marketing e comunicazione si è dato il via il 4 maggio alla presentazione e pubblicazione di video homemade in cui le nostre esperte hanno raccontato i molteplici aspetti di una cavità come le Grotte di Pertosa-Auletta. Perciò dal 4 maggio 2020 e per 10 giorni sono stati pubblicati i video che hanno aiutato i ragazzi ad avere informazioni sulle grotte per la realizzazione dei loro lavori. Dal 1 giugno 2020, giorno della scadenza per la partecipazione al concorso, i ragazzi hanno avuto oltre un mese per liberare la loro creatività insieme ai genitori, insieme alle insegnanti e insieme ad altri ragazzi nelle associazioni locali.

I partecipanti e i loro lavori

I partecipanti sono stati tanti e con degli elaborati straordinari, esprimendo, con diverse modalità, ciò che la Natura è capace di fare. Ecco i partecipanti e i loro lavori per il concorso La Natura nascosta – Cronache di grotta

  • 14 alunni della IV elementare dell’Istituto Paritario “Santa Teresa del Bambino Gesù” di Polla hanno scritto il racconto a più mani Piccoli grandi esploratori…alla ricerca della “Natura nascosta”
  • la famiglia Ianniello – Cupolo di Ardea con Syria e Gabriel ha realizzato due disegni, Entrata nella grotta e Zona interna della grotta in 3d e la poesia Grotta di Storia
  • i 12 piccoli soci dell’Associazione Ursentum di Caggiano hanno dato vita ad il video-racconto Gli animali dell’oscurità
  • la famiglia Caggiano di Auletta con Carmine e Gabriele hanno realizzato il fumetto Carmine e Geronimo
  • la famiglia Cavagna di Sant’Arsenio con Alice ha fatto arrivare il racconto Greta e la scoperta dell’amore
  • la famiglia D’Amato di Sant’Arsenio con Antonio ha realizzato il fumetto Enrico e il suo nuovo amico
  • la famiglia Di Candia di San Rufo con Rosemary e Chiara ha elaborato la poesia Congiunzione di anime
  • 4 alunni dell’IC Camera di Sala Consilina con la maestra Domenica Ferrari hanno inviato il video Acqua, Aria, Fuoco e Terra
  • la famiglia Ambrosano di Caggiano con Antonella e Ines hanno prodotto il disegno Grotta di Palinuro
  • la famiglia Salvatore di Pozzuoli con Riccardo e Gabriele hanno creato il disegno a mosaico Il bacio
  • la famiglia Marmo di San Rufo con Antonio e Angelo ha immaginato un fumetto Una visita alle grotte
  • la famiglia Pessolano di Auletta con Adele ha inviato il racconto L’angelo custode delle grotte
  • la famiglia Parrella di Caggiano con Luca, Giulio ed Elisa ha dato vita al racconto La storia della nascita delle grotte di Pertosa con relativo disegno e fumetto e la poesia Le Grotte di Pertosa-Auletta

Un encomio va a tutti i partecipanti! Dunque i complimenti sono sicuramente per i lavori presentati per il concorso La natura nascosta – Cronache di grotte, semplici e complessi allo stesso tempo, ma sono soprattutto per lo spirito genuino con cui hanno risposto al nostro invito. In un momento così particolare come quello vissuto a causa dell’emergenza sanitaria, la freschezza espressiva manifestata è testimone del futuro che ci aspetta!

Grazie ragazzi, di cuore a tutti!

Le Grotte di Pertosa-Auletta nella storia

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Il primo “turista”: Leandro Alberti

Nella storia le Grotte di Pertosa-Auletta e l’abitato di Pertosa sono state descritte più volte da viaggiatori e studiosi che hanno attraversato il Vallo di Diano. La prima descrizione, quella più antica, risale al 1526 ed è opera del teologo Leandro Alberti, che percorse tutta l’Italia annotando nel suo libro ciò che vedeva.

Passato la Pola, comincia la valle di Diano. Vero è, che fra l’Auletta, et detta valle di Diano (ch’è oltre l’Auletta due miglia) vi è a man destra della via una Spelonca dalla natura fatta sotto l’alto, et sassoso monte 30 piedi alta, et 50 larga, nel cui mezzo vi è uno scoglio, sopra il quale è un altare posto all’Arcangelo S. Michele consacrato, ove alcuna volta se gli dice Messa. Da ogni lato di detto altare veggonsi le chiare acque correre, tal che vi pare intorno un lago. Quivi sentesi un gran rimbombo fatto dall’acqua nell’entrata, che fa nel prefato Laghetto, impingendo ne’ sassi. Casca poscia essa acqua per la bocca della spelonca, et strabocchevolmente scendendo per li sassi, cagiona grandissimo strepito, insino che ella è giunta nella molto cupa valle, avenga ch’è picciola. Et quivi principia il fiume Negro molto grande per tanta abbondanza d’acqua. Ritrovandomi quivi sì come curioso, volsi intendere il principio, et origine di tanta abbondanza d’acqua, che esce da detta Spelonca, da gli habitatori del paese, da i quali mi fu accertato quella derivare da un picciolo Lago, che si ritrova nel principio della valle di Diano, di quindi poco più di due miglia discosto, o poco meno, che per un sotterraneo cuniculo quivi passa.” (“Descrittione di tutta l’Italia”, Leandro Alberti, 1546).

I biografi del Regno di Napoli

Qualche secolo dopo è Lorenzo Giustiniani, erudito e biografo del Regno di Napoli, a stilare una precisa descrizione di Pertosa. “Pertosa, in Principato Citeriore, in diocesi dei Benedettini della Cava, distante da Salerno miglia 38 in circa, è un paese diviso in tre piccioli casali, abitati da circa 700 individui. Il luogo è di mal’aria, ma abbondante di olivi. E’ celebre la voragine, ove profonda il Tanagro: e che dopo il corso di due miglia con istraordinario rumore sbocca da una grotta, che dicesi appunto la Pertosa, dell’altezza di palmi 50 e 30 di larghezza giusta la misura che ne prese l’Alberti. Vi si vede un’edicola all’Arcangelo S. Michele intitolata, e che forse fecero i Cristiani apporla all’antica usanza di ergere delle are a’ fiumi stessi […] (“Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli di Lorenzo Giustiniani a Sua Maestà Ferdinando IV re delle Due Sicilie”, Napoli 1804).

Anche Giuseppe Maria Alfano, incisore, dedica nel 1823 a Pertosa e alle Grotte alcune righe della sua opera.

“Pertosa, casale sulla strada regia che conduce alle Calabrie, d’aria mala, Diocesi della Trinità della Cava, feudo di Parisani. Produce grani, granidindia, legumi, frutti, vini, oli. Vi è una grotta alta più di 50 palmi e larga 30, ove il fiume Tanagro detto il Nero entra nella valle di Diano vicino la Polla; profonda in una voragine, e dopo il sotterraneo corso di poco più di due miglia, sbocca con gran rumore in questa grotta, in cui si vede un Altare di S. Michele. Fa di popolazione 750.”(“Istorica descrizione del Regno di Napoli”, G. M. Alfano Napoli 1823)

Le esplorazioni scientifiche

Il 1800 vede anche il viaggio di tre botanici nei territori del Vallo, che raccontano così la loro esperienza.

Da Auletta dirigendoci alla Polla passiamo il Negro su piccol ponte di pietra, e dopo mezza ora di cammino, stringendosi sempre più la vallata, ci troviamo sull’alto della rupe, donde il Tanagro sboccando si precipita in bellissima cascata, le cui limpide onde alto spumeggiano frangendosi tra quegli erbosi macigni. A renderne più spettacoloso l’effetto, a destra di essa, diverse altre cascatelle scendono dal monte, una delle quali impegnasi ad animare un molino. Quel luogo è detto la Pertosa, e dà il nome all’osteria sulla strada, ed al villaggio del prossimo monte.”(“Viaggio in alcuni luoghi della Basilicata della Calabria Citeriore”, L. Petagna, G. Terrone. M. Tenore, 1827)

Gli scrittori autoctoni: Giuseppe Albirosa

La descrizione più poetica delle Grotte di Pertosa-Auletta è, però, quella di Giuseppe Albirosa di Polla, autore di un volumetto sul Vallo.

Fermati, o passaggiero, al maestoso aspetto della Grotta di San Michele”. Così sembra imponente al guardo de’ viandanti la scura facciata del concavo Tempio fra Pertosa e Polla. E’ esso veramente che offre le prime osservazioni pel Vallo di Diano. Circondato da pochi alberi di ramosi querci sulla riva del Tanagro si scovre una vasta Caverna a piedi del monte intagliata, che guarda imminente la Consolare Aquilia all’opposto di detto Fiume. Sì l’è degna di osservarsi. Bella più si scovre a primavera, quando fra l’ombre degli annosi rami il sole riflette sua luce animatrice delle acque che perennemente vi scorrono alle volte di quei muschiosi burroni. Allor più non vi alloggia la moltitudine di augelli della notte, che amica del silenzio e delle ombre vi accorre a trovar rifugio fra le fissure del concavo macigno. Allora in vece de’ funesti canti del barbuto gufo e dell’immonda civetta risuonano i dolci concerti del gorgheggiante usignolo e del melodico lucarino. […] Giunto poi all’entrata si osserva un ponticello alto non più che 9 palmi, per dove scendendo si entra nella maestosa spelonca. Qui si vede quasi un sol pezzo di concavo macigno che naturalmente ricovre a volta il piano pavimento della pietra istessa. A dritta dell’entrata, quasi al mezzo di essa resta un’ara innalzata al culto dell’Arcangelo Michele, che dà nome allo speco medesimo, ove si erge la statua di questo Santo, e pare che il venerando terrore di Religione più serva ad accrescere quello del luogo. Ed in questo punto si dice, che fosse rimasto fino allo scorso secolo un busto di Apollo nascosto fra macigni. A sinistra poi dell’entrata si scovre il volume delle acque, che àn sorgiva dall’ultima scura volta, ove l’antro si va restringendo, ed ivi l’onde abbandonano lo strepitoso mormorare, e trascorrendo con imponente silenzio annunziano la profondità del letto, che sempre più si va scavando.“(“L’Osservatore degli Alburni sulla Valle del Diano” Giuseppe Albi-Rosa, Napoli 1840)

Gli storici: Racioppi di Lagonegro

L’ultima descrizione è da parte di uno storico di Lagonegro, Giuseppe Racioppi, arrivato nel Vallo di Diano per studiare gli effetti del terremoto del 1857, che così descrive Pertosa e le Grotte.

Questa parte del Citerior Principato, che stringendosi a bacino vien detto del Vallo, si addossa all’altro di Marsico nella Basilicata, onde il divide la schiena degli Appennini, e il Calore interseca allagando per gittarsi nel Sele fin là presso a Polla, ove ei s’ immette in una buca, per due miglia si asconde, poi si sprigiona dal cavo di una rupe appo Pertosa, che ne ebbe il nome”. (“Sui tremuoti di Basilicata nel dicembre 1857”, in “L’Iride”, a.2, n.41. Napoli 1858, G. Racioppi)

Il sito palafitticolo nelle Grotte di Pertosa-Auletta

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Il contesto

Moduli abitativi replicabili all’infinito, eco-sostenibili e di facile manutenzione. Materiali bio, plastic-free, riutilizzo creativo e impatto zero. L’ultima tendenza in fatto di abitazioni? No, un sito palafitticolo di circa 3500 anni fa.

Gli uomini del Bronzo medio

All’incirca 3500 anni fa gli uomini che vivevano di pastorizia, attirati dal grande ingresso naturale, scoprirono le Grotte di Pertosa-Auletta. Il luogo piacque loro, e decisero di stabilire lì la loro dimora. L’unico problema era, però, la presenza del fiume sotterraneo, che rendeva difficile una permanenza stabile. L’acqua avrebbe infatti ostacolato attività quali l’accensione del fuoco o una permanenza prolungata. Come risolvere tale situazione?

La grotta vista dall’interno. Ricostruzione.

La soluzione: i Moduli

Si adottò una soluzione semplice e contemporaneamente complessa: si infissero dei pali di legno di rovere, detti “ritti“, nel letto del fiume. Successivamente sui “ritti” si posero delle travi di legno dette “correnti“, unite tra di loro con un gioco di incastri a formare una sorta di cornice. Esse fungevano da supporto per le “traverse“, pali più piccoli che riempivano la cornice formando dei moduli base di forma quadrata. Tali moduli, replicati, costituirono infine un’unica superficie. Questa tecnica costruttiva consentì innanzi tutto alla piattaforma di avere maggiore stabilità, e poi permise una manutenzione molto più facile. La sostituzione di un eventuale pezzo danneggiato divenne infatti più semplice, scongiurando il pericolo di crolli improvvisi. Anche il monitoraggio della piattaforma ne trasse beneficio: più moduli erano controllabili con maggiore efficienza rispetto ad un unico modulo grande.

Uno spaccato delle Grotte con l’estensione della piattaforma. Ricostruzione.

Il perfezionamento

Al di sopra di questa piattaforma si stese uno strato di “isolante“: ramoscelli, arbusti di ginestre, foglie secche, che formarono una sorta di cuscinetto. Su di esso si costruì una “pavimentazione” vera e propria in argilla, che consentì l’accensione del fuoco e le attività della vita quotidiana. Su questo pavimento infine si realizzarono le capanne per gli uomini e i ricoveri per gli animali. Questo complesso di costruzioni formò il sito palafitticolo che gli archeologi oggi hanno ritrovato, la cui ricostruzione è in mostra al Museo Speleo-archeologico di Pertosa.

Particolare dell’interno delle Grotte con le costruzioni. Ricostruzione.

La contemporaneità

Corsi e ricorsi storici: la tecnica dei moduli abitativi replicabili è molto usata dall’architettura contemporanea, da quella giapponese (la Nakagin Capsule Tower) a quella americana (le micro-case) o svedese (i moduli IKEA). Piccole unità abitative replicabili che possono essere variate a piacimento e dalla facile manutenzione. E pensare che i primi ad inventare una tecnica simile indossavano pelli di capra e vivevano in una grotta.

Viaggiare in epoca romana. La Regio-Capua

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La Regio-Capua

Il 132 a.C. è una data importante per il Vallo di Diano: segna la fine della costruzione della Regio-Capua, ossia la strada consolare romana che portava da Reggio Calabria a Capua e che attraversava il Vallo di Diano. Una delle testimonianze più interessanti riguardanti la sua costruzione si trova nel cosiddetto “lapis Pollae”, ossia un cippo di epoca romana rinvenuto a Polla. È una sorta di pietra miliare in cui sono incise le distanze da percorrere per raggiungere Nocera, Capua ed altre località toccate dalla via consolare. L’autore è sconosciuto, ma si vanta sia della costruzione della strada sia di aver introdotto l’agricoltura in quelle terre.

https://www.turistavagamondo.it/2017/12/07/polla-salerno-viaggio-alla-scoperta-dellantica-viabilita-nel-vallo-diano-della-lapis-pollae-antica-epigrafe-romana-latino-incisa-lastra-marmo/

La Tabula Peutingeriana

La via “ab Regio ad Capuam“, chiamata anche via Popilia o via Annia, era una via di estrema importanza: fu percorsa dal poeta romano Lucilio, da Cicerone e da Caligola, giusto per citare alcuni nomi. Era riportata su una delle mappe più famose dell’antichità, la cosiddetta Tabula Peutingeriana, che mostrava tutto l’impero romano e le strade che lo attraversavano. Fu rinvenuta nel 1507 da Konrad Celtes, bibliotecario dell’imperatore Massimiliano I, come copia medievale dell’originale romano. Lunga quasi sette metri, tale mappa era composta da undici “riquadri” (segmenta) cuciti tra loro sui quali era rappresentato tutto il mondo conosciuto, che andava dall’Africa alla Cina. Deve il suo nome al secondo proprietario, Konrad Peutinger, un diplomatico tedesco vissuto tra la fine del ‘400 e la prima metà del ‘500. Aprendola e individuando la zona di interesse era possibile, capire l’itinerario di un possibile viaggio, le distanze, la presenza di mari o fiumi lungo il cammino e le soste. Gli autogrill sull’autostrada di oggi un tempo erano le stazioni di posta romane, o mansiones, che si dividevano in due tipologie. Una, le mansiones appunto, erano delle semplici aree di sosta presenti lungo il cammino. L’altra, le mutationes, erano i luoghi ove si potevano cambiare i cavalli.

http://luciodp.altervista.org/scuola/storia/mappe/peutingeriana.html

Il tragitto

Se un visitatore dell’antichità avesse voluto, ad esempio, raggiungere il Vallo di Diano da Eburum, ossia Eboli, avrebbe aperto la Tabula, guardato l’itinerario e capito che l’unica “stazione di servizio” era ad Silarum, cioè sul fiume Sele. Il luogo corrisponde all’attuale uscita autostradale di Campagna. Dopodiché, dopo aver cambiato i cavalli, avrebbe proseguito il suo viaggio per Acerronia – Auletta – e Pertusia – Pertosa – passando per le Nares Lucaniae, l’attuale Scorzo. Non esistendo ancora il ponte di Campestrino – dicitura corretta di Campostrino- sarebbe passato da Caggiano per poi ridiscendere. Allo stesso modo, continuando il viaggio, avrebbe incontrato Forum Annii (Polla), Atina (Atena), Forum Popilii (verso Sala Consilina), Marcellianum (dov’è oggi il Battistero di San Giovanni in Fonte), Cosilinum (Padula), Tegianum (Teggiano), Sontia (Sanza).

La Regio-Capua proseguiva poi per Reggio Calabria attraversando Castrovillari (Caprasia), Cosenza (Consentia), Vibo Valentia (unione di Vibona e Hipponium, poi Valentia) e Scilla(Scyllaeum). Dalla parte opposta, invece, la strada partiva da Santa Maria Capua Vetere per puntare su Nola (Nola), Palma Campania (Ad Teglanum), Nocera (Nuceria) e Salerno (Salernum).

Il suolo: un fumetto insegna a tutelarlo

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E’ una delle risorse più preziose e fragili del pianeta Terra e permette la vita. E’ il suolo, di cui spesso si ignora fino in fondo l’importanza e la necessità, di conseguenza, di tutelarlo. Nonostante i rapporti annuali che ne denunciano la sempre maggiore scarsità, sempre di più si assiste alla sua distruzione. E’ in questo solco che si inserisce il fumetto “Vivere nel Suolo”, che invita a riflettere sulla consapevolezza della importanza del suolo e della necessità di tutelarlo. Affronta principalmente il tema del consumo di suolo, importantissimo nel nostro Paese, e che ha raggiunto dati allarmanti. Basti pensare che il Rapporto Ispra-Snpa sul “Consumo di Suolo in Italia 2018” ha evidenziato come se ne consumino due metri quadrati al secondo. Una “cementificazione” selvaggia che distrugge le aree costiere e non risparmia neanche le aree sottoposte a vincolo paesaggistico.

I dati

Le zone d’Italia maggiormente interessate sono quelle del Centro e del Nord Italia, seguite a breve distanza dal Sud. Si calcola che finora la quantità di suolo irrimediabilmente perso si aggiri sui 23.000 km2. Se si aggiunge che nell’ultimo quarto di secolo si è perso il 20% dei suoli agricoli mondiali, ecco che la situazione assume connotati molto seri.

https://www.snpambiente.it/2019/03/08/il-consumo-di-suolo/

Il fumetto

Questo fumetto è stato originariamente prodotto in lingua Galiziana e poi adattato e tradotto in Spagnolo ed Inglese. Si propone di trattare il delicato argomento dell’utilizzo sconsiderato del suolo attraverso un linguaggio semplice e immediato. La versione Italiana è stata realizzata attraverso la collaborazione delle Società Italiana e Spagnola di Scienza del Suolo, da Carmelo Dazzi e Giuseppe Lo Papa dell’Università di Palermo, per celebrare il decennio internazionale dei suoli (2015-2024).

Il messaggio che invia, “Dobbiamo conservare il suolo perché non possiamo sostituirlo“, è quanto di più attuale e importante ci possa essere. Dal suo corretto utilizzo, infatti, dipende l’agricoltura, che sfama il mondo; dipendono gli alberi, che impediscono le frane. In parole povere, l’umanità dipende dal suolo.

 

Scarica qui la tua copia: http://scienzadelsuolo.org/_docs/160922_COMIC_VivereNelSuolo.pdf