“Stregonia”: Halloween in grotta
Si terrà il 31 ottobre 2019 alle ore 17 nelle Grotte di Pertosa-Auletta lo spettacolo “Stregonia”, a cura dell’Associazione ACIPeA – Perdifumo e frazioni, tratto dal libro “Magia, fatture e pozioni nella Lucania antica” dello scrittore Giuseppe Barra. Uno spettacolo insolito, che prenderà spunto dalle tradizioni e dagli usi meridionali per “omaggiare” al meglio il giorno più spaventoso dell’anno.
Le tradizioni meridionali
Non ci saranno, infatti, né zucche intagliate né gli altri simboli ormai comuni di questa “festa” a incutere spavento nei partecipanti. Saranno, al contrario, le suggestioni e i ricordi delle tradizioni più ancestrali delle nostre terre a dare un brivido. Verranno utilizzati argomenti ed evocate figure che appartengono al nostro immaginario meridionale: il malocchio, il “munaciello”, la “maga”, il tutto nello scenario misterioso delle Grotte.

Il malocchio
Il malocchio è un qualcosa di estremamente familiare al sud, e lo è soprattutto nei piccoli paesi. Spesso è considerato una conseguenza dell’invidia, e fa parte della vita quotidiana difendersi da esso indossando amuleti o eseguendo riti scaramantici. Allo stesso modo la “maga”, o la persona che annuncia di saperlo “togliere”, esiste ancora in molte famiglie. Togliere il malocchio è un vero e proprio rituale, fatto di parole misteriose borbottate, gesti eclatanti e, solitamente, l’imposizione del silenzio. Si conclude con l’assicurazione che il malocchio è stato tolto, insieme a varie altre formule propiziatorie tese a difendere la “vittima” dal suo ritorno.
Il “munaciello”
Il “munaciello”, invece, è più tipico della tradizione partenopea. Figura ambivalente, sia malefica che benevola, caratterizzata da dispetti e tiri mancini, è descritto da Matilde Serao nelle “Leggende napoletane” come “…un folletto che tormenta gli uomini come un bambino capriccioso, e li carezza, e li consola come un bambino ingenuo ed innocente.” Secondo la tradizione sarebbe un bambino deforme nato da una relazione clandestina, ingiuriato in vita e scomparso misteriosamente, che la mamma copriva con un piccolo saio da monaco. Dispettoso come tutti i bambini, è solito tormentare la persona alla quale appare con scherzi e sgambetti. È considerato, però, anche una figura benefica, grazie alla sua malizia che protegge gli amori.
Un tuffo, insomma, nel folklore più autentico.
Lo spettacolo è su prenotazione, gratuito ed è a numero chiuso.
“Stregonia” vi aspetta e dopo lo spettacolo Bababacio o Dolce Bufala, offerti da A.P.A. Antica Pasticceria Artigianale di Eboli.