Quarto e ultimo appuntamento dei Dialoghi di Storia 2021

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Con l’appuntamento di mercoledì 15 dicembre 2021 giunge al termine la quarta edizione dei Dialoghi di Storia, la serie di seminari tematici organizzata dalla Fondazione MIdA e curata dalla prof.ssa Rosanna Alaggio dell’Università del Molise. Alle ore 18.00 saremo in diretta con il professore Carlo Ebanista che ci illustrerà un tema assai caro a tutto il territorio del Vallo di Diano, il culto micaelico e i santuari rupestri ad esso dedicati.

Carlo Ebanista – I santuari micaelici in rupe- 15 – dicembre 2021

Carlo Ebanista è professore ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università degli Studi del Molise, è membro della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e socio dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti in Napoli. Dirige le collane di testi Coemeterium e Quaderni del Centro Studi e Ricerche edite dal Centro Studi e Ricerche di Cimitile e co-dirige la collana Giornate sulla Tarda Antichità e il Medioevo che accoglie gli Atti dei Convegni che si tengono in occasione del Premio Cimitile. Le sue ricerche sono incentrate sull’Italia centro-meridionale, in relazione alla cultura materiale e alle dinamiche insediative fra tarda antichità e medioevo.

La devozione per l’Arcangelo Michele sarà il tema trattato in questo seminario dal titolo “I santuari micaelici in rupe”. Tale culto, ben radicato sulle coste della Puglia già dal V secolo, nell’alto medioevo si diramò con forza in tutta Europa sollecitato, come è noto, dall’enorme peso assunto dal santuario garganico, celebrato dai Longobardi di Benevento quale sacrario nazionale: gli antri, qualificati dalla presenza di fonti miracolose, divennero naturale ricovero ed espressione di tali pratiche devozionali. Gli insediamenti rupestri ad imitazione di quello pugliese si moltiplicarono; tra tutti ricordiamo Olevano sul Tusciano come unico esempio campano del quale, ad oggi, siamo in grado di ripercorrere, in virtù delle ricerche archeologiche edite, le fasi d’uso e lo sviluppo del culto.

Il professore Ebanista ci condurrà in un viaggio fatto di fede e anche di paesaggi.

Vi aspettiamo, quindi, con il quarto ed ultimo appuntamento dei Dialoghi di Storia Online 2021 sulla pagina Facebook della Fondazione MIdA, oltre che sul sito www.fondazionemida.it.

All’anno prossimo!

Terzo appuntamento dei Dialoghi di Storia 2021

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Venerdì 19 novembre 2021 alle ore 18.00 torneremo in diretta con il terzo appuntamento dei Dialoghi di Storia con la professoressa Cecilia Ricci, docente di Storia ed Epigrafia romana all’Università degli Studi del Molise. In questo appuntamento del ciclo di seminari, curato dalla prof.ssa Rosanna Alaggio dell’Università del Molise ed organizzato dalla Fondazione MIdA, si parlerà del culto di Mitra e delle sue peculiarità.

Cecilia Ricci – Le grotte e il culto di Mitra – 19 novembre 2021

Cecilia Ricci è professore ordinario presso l’Università degli Studi del Molise, dove insegna Storia romana ed Epigrafia latina. È stata Visiting Professor presso Université de l’Artois-Arras e Visiting Fellow presso the Institute of Classical Studies. Nella Pontificia Accademia Romana di Archeologia è Socio corrispondente e fa parte del Direttivo della Consulta Universitaria per la Storia Greca e Romana. È membro del Centro Internazionale di Studi sulla “Poesia greca e latina in età tardoantica e medievale” e Fellow of The Roman Society (UK). 

Ha scritto più di 150 pubblicazioni di carattere scientifico, tra monografie, curatele di volumi, saggi in periodici e in atti di convegni. Dal 2009 dirige la collana “Urbana Species” (Quasar, Roma); dal 2016 è membro dell’Editorial Board della collana “RomeScapes. New Perspectives on Social and Cultural Spaces in the City of Rome”. Le principali linee di ricerca riguardano: le truppe urbane nei primi due secoli dell’Impero; la ‘memoria’ di Roma e gli usi funerari nel mondo romano; la presenza di stranieri a Roma in età imperiale; la società romana e il territorio dell’Italia nelle fonti epigrafiche (Latium vetus e Sabina et Samnium) .

L’intervento dal titolo “Il culto e le grotte di Mitra” partendo dall’origine iranica del culto arriva alla sua diffusione nell’Impero romano a partire dal II secolo d.C. La professoressa descriverà le caratteristiche che conosciamo attraverso un’ampia gamma di testimonianze (archeologiche, iconografiche, letterarie, epigrafiche). Dunque si parlerà del carattere soteriologico e iniziatico: gli adepti dovevano cioè seguire un percorso che prevedeva tappe successive di avvicinamento alla conoscenza del dio e dei suoi misteri. La natura iniziatica del culto ne condizionava anche le manifestazioni e le celebrazioni che si svolgevano in gran parte in ambienti sotterranei, di difficile accesso.

Numerose grotte mitriache sono state individuate nel secolo scorso in tutto il territorio dell’impero, in particolare nelle province, in prossimità di accampamenti, e a Roma. Lo studio di tali antri, del loro arredo e della documentazione epigrafica in essi rinvenuta, ha permesso di ricostruire con discreta approssimazione la gerarchia mitriaca, il profilo sociale, le credenze e le aspettativa degli iniziati. Di questo e di molti altri aspetti parleremo con la professoressa Cecilia Ricci.

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Archeologia e tecnologie. Il patrimonio culturale delle Grotte di Pertosa-Auletta

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Incontro di approfondimento sul sito ipogeo

Sabato 13 novembre 2021 alle ore 16.00 presso il Museo Speleo Archeologico a Pertosa si svolgerà un incontro di approfondimento e presentazione dei prodotti divulgativi realizzati dalla Fondazione MIdA negli ultimi mesi.

Le Grotte di Pertosa-Auletta costituiscono una delle più importanti risorgenti carsiche del massiccio dei Monti Alburni. Attraversate da un corso d’acqua sotterraneo si aprono alla visita  con un maestoso ingresso. Note da millenni e frequentate sin da epoche protostoriche per uso abitativo e cultuale, da almeno dieci secoli sono state consacrate al culto dell’Arcangelo Michele, come attesta ancora oggi un’edicola votiva a lui dedicata proprio nell’antro d’ingresso.


Dalla semplice fruizione turistica delle Grotte di Pertosa-Auletta la Fondazione MIdA ha portato avanti ricerche sul sito ipogeo in ambito archeologico e storico ottenendo dei risultati straordinari raccontati agli appassionati e al grande pubblico con l’ausilio dell’allestimento museale situato in piazza De Marco a Pertosa: il Museo Sparch (Speleo Archeologico). I suoi allestimenti, già caratterizzati da un ampio ricorso alle tecnologie multimediali si è arricchito recentemente di un altro strumento innovativo che consente di immergersi nella dimensione delle grotte con un viaggio nel passato di  3500 anni fa: l’Oculus VR.  Grazie a scansioni 3D questo strumento permette di vivere un’esperienza unica consentendo di immergersi ed esplorare  l’ambiente delle Grotte così come era nei secoli della Preistoria. 

A questo strumento si aggiunge un video in alta definizione, sempre di ricostruzione del villaggio palafitticolo rinvenuto a fine Ottocento nell’antro delle grotte, che ugualmente consente ai visitatori di tornare indietro nel tempo e scoprire come vivevano i nostri antenati.   

La Fondazione ha voluto approfondire anche un altro aspetto che caratterizza le Grotte di Pertosa-Auletta: il culto di San Michele. Da questa ricerca è risultato un volume che descrive la diffusione del suo culto in grotta in tutta la Provincia di Salerno, caratterizzata da una presenza davvero significativa di santuari micaelici. 

Di questo parleranno, insieme alla dottoressa Anna Di Santo, già funzionaria della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, la professoressa Antonella Minelli dell’Università del Molise, l’autrice del libro “Il culto micaelico nella Provincia di Salerno. La Grotta ell’Angelo di Pertosa”, dottoressa Filomena Papaleo, la professoressa Rosanna Alaggio e gli ingegneri Giuseppe Lagreca e Federico Capriuoli che hanno lavorato sulla scansione 3D dell’antro e sulla realizzazione degli strumenti divulgativi.

La scoperta di questa storia lunga 3500 anni continua domenica 14 novembre 2021 con il laboratorio di archeologia sperimentale che si svolgerà alle ore 11.00 presso il Museo Speleo Archeologico e con le visite guidate dell’antro alle ore 11.00 e alle ore 12.00. Per queste iniziative è necessaria la prenotazione al numero 0975 397037 o all’indirizzo prenotazioni@fondazionemida.it.

L’evento si terrà nel pieno rispetto di tutte le disposizioni sanitarie e di sicurezza definite dalle autorità competenti per contrastare la pandemia Covid-19 e sarò necessario esibire il Green-Pass.

Secondo appuntamento dei Dialoghi di Storia 2021

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Lunedì 8 dicembre 2021 alle ore 18.00 saremo di nuovo in diretta con il secondo appuntamento dei Dialoghi di Storia con la professoressa Letizia Bindi, docente di Antropologia Culturale e Sociale all’Università degli Studi del Molise. In questo appuntamento del ciclo di seminari curato dalla prof.ssa Rosanna Alaggio dell’Università del Molise ed organizzato dalla Fondazione MIdA si affronterà, attraverso un’analisi demo-etno-antropologica la vicenda di Matera e dei suoi Sassi negli anni Cinquanta del Novecento.

Letizia Bindi-8 novembre 2021

La professoressa Letizia Bindi dirige presso l’Università del Molise anche il Centro di Ricerca “BIOCULT” sul patrimonio bio-culturale e lo sviluppo locale. È stata Visiting Scholar in varie Università europee. È membro delle maggiori società di studi antropologici italiane, europee e americane e partecipa ai Comitati Editoriali di numerose riviste scientifiche e collane di studi demo-etno-antropologici. Ha collaborato dal 1991 con la RAI (Radio Televisione Italiana) come autore di trasmissioni radiofoniche di interesse culturale e ha realizzato studi sugli Archivi delle Teche RAI per quanto riguarda l’immagine delle comunità locali nella rappresentazione dei media italiani. Nel 2009 ha ricevuto il Premio “Scanno” della Fondazione Tanturri per gli Studi Antropologici e Tradizioni Popolari. Coordina vari progetti internazionali tra il Progetto Erasmus Capacity Building ‘EARTH – Education, Agriculture, Resources for Territories and Heritage’ (con 12 partner provenienti da Francia, Spagna, Argentina, Paraguay e Bolivia) e il Progetto di Ricerca Italo-Argentino “TraPP. Trashumancia y Pastoralismo como elementis del Patrimonio Inmaterial” (supportato da CUIA/CONICET). È membro di “Riabitare l’Italia”, di Rete APPIA per la Pastorizia e di SNAP (Scuola Nazionale di Pastorizia).

L’intervento dal titolo “Il lato grottesco della vita”: Matera e i Sassi come luogo fondante degli studi demo-etno-antropologici sul patrimonio partendo dalla rifondazione che l’antropologia italiana ha vissuto nell’immediato dopoguerra diventando una disciplina capace di analisi in profondità delle realtà locali, illustrerà l’emblematica vicenda di Matera nell’Italia della ricostruzione. Sito rupestre antichissimo, viene considerato nel Paese che guarda al nuovo sviluppo economico e socio-culturale un retaggio di forme attardate e inumane di vivere, inadatte alla modernità e allo sviluppo che stavano avanzando. Le grotte scavate nei Sassi di Matera, le forme di vita ataviche sedimentate in quel contesto vengono analizzate da studiosi di varie discipline e diversa estrazione geografica come segni di un passato che è necessario rimuovere e abbandonare per avviarsi sulla nuova strada del progresso e di un vivere più “civile”. Le antiche grotte e la loro storia antica e presente si costituiscono così come una forma particolarmente efficace di rappresentazione del cambiamento, delle frizioni e contraddizioni e delle trasformazioni che i luoghi di memoria e i paesaggi culturali hanno custodito e articolato.

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Dialoghi di Storia online, edizione 2021

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Online anche quest’anno l’ormai consolidato ciclo di seminari Dialoghi di Storia, curata dalla prof.ssa Rosanna Alaggio dell’Università del Molise ed organizzato dalla Fondazione MIdA. Il filo conduttore della quarta edizione è legato all’uso cultuale e culturale degli spazi ipogei, sia naturali che artificiali, riportando l’attenzione sui legami ancestrali tra l’Uomo e la Natura.

L’uso cultuale e culturale di caverne e grotte verrà raccontato attraversando vari periodi storici e una molteplicità di aspetti che dal simbolismo arrivano alla funzionalità di tali ambienti, dalla sacralità loro attribuita alla più semplice cultura materiale.

Calendario 2021

Si parte il 29 ottobre 2021 alle ore 18.00 con la dottoressa Antonella Minelli, docente di Archeologia Preistorica presso l’università del Molise, e il seminario dal titolo “Uso cultural-cultuale degli spazi ipogei nella Preistoria” che toccherà temi e aspetti di un ambito dell’Archeologia Preistorica caro alle comunità di Pertosa e Auletta ma all’intero Vallo di Diano.

Antonella Minelli_29 ottobre 2021

La prof.ssa Minelli insegna Antropologia preistorica presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università degli Studi del Molise. È specializzata nello studio del rapporto uomo-ambiente nella preistoria, attraverso l’analisi tecno-tipologica dei manufatti litici preistorici e dei resti paleontologici umani. Svolge da anni attività di ricerca, in qualità di direttore scientifico, in contesti di grotta pre-protostorici in Calabria, in Cilento (Grotta di Polla, Salerno) e in Molise; ha inoltre diretto scientificamente missioni di ricerca archeologica all’estero, in Colombia e Paraguay, finanziate dal Ministero degli Affari Esteri Italiano. E’ autrice di diverse pubblicazioni.

L’intervento dal titolo “Uso culturale-cultuale degli spazi ipogei in preistoria” verterà sul complesso rapporto tra l’uomo e le grotte a partire dalle fasi più antiche della preistoria. Si intrecceranno considerazioni ed esempi che inquadreranno i diversi modi di sfruttamento antropico delle grotte, in un’ottica funzionale e simbolica, con particolare attenzione agli elementi, naturali ed artificiali, che hanno accompagnato nel tempo tale rapporto, caricandolo di specifici significati.

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Dialoghi di Storia 2020: ultimo appuntamento

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Dialoghi di Storia è la serie di incontri seminariali nata nel 2018, anno di inizio della collaborazione della professoressa Rosanna Alaggio con la Fondazione MIdA diventandone la curatrice. La professoressa Rosanna Alaggio, docente di Storia Medievale presso l’Università del Molise, chiuderà venerdì 18 dicembre 2020 alle ore 18.00 la speciale edizione online dei Dialoghi di Storia. Dopo aver introdotto i precedenti seminari, approfondirà il tema della “Strategia del controllo territoriale nell’amministrazione federiciana”.

DdS 18 dicembre 2020

Rosanna Alaggio si laurea nel luglio del 1995 in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Salerno, specializzandosi successivamente in Archeologia Medievale presso l’Università degli Studi del Salento. Dopo collaborazioni con varie Università, dall’ottobre del 2008 è professore associato nel ruolo dell’Università del Molise. Ha curato raccolte di documentari del XIII e XIV secolo relativi ad alcune grandi città del Regno di Sicilia (Le pergamene dell’Università di Taranto, Galatina 2004) e ha pubblicato diversi saggi riguardanti la storia della struttura fisica e dinamiche sociali e istituzionali delle principali città dell’Italia meridionale in epoca normanno-sveva (Brindisi, CISAM 2015; Saggi di Storia amalfitana, 2013). Dal 2017 è membro del Comitato scientifico della Fondazione MIdA, ha curato il progetto di cooperazione interregionale “I luoghi del silenzio. Itinerari del monachesimo italo-greco in Campania, Basilicata, Calabria”. Alla base di questo progetto c’è una importante attività di ricerca che ha dato origine alla mostra “Nelle Terre dei Principi. Monaci e comunità italo-greche nel Principato Longobardo di Salerno” e alla pubblicazione “Nelle Terre dei Principi”. Guida agli itinerari italo-greci nella Campania del Sud”.

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Dialoghi di Storia online: quinto appuntamento

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Giovedì 10 dicembre 2020 alle ore 18.00 saremo di nuovo in diretta con il quinto appuntamento dei Dialoghi di Storia 2020. Il professore Giovanni Cerchia, docente di Storia Contemporanea presso l’Università del Molise, parlerà di “La brigata ebraica e la campagna d’Italia“. Il seminario si concentrerà sulla brigata ebraica formata nel 1944, erede del Palestine Regiment nato in Nord-Africa per contrastare l’Africa Korps di Rommel. Nell’ottobre del 1944 la brigata ebraica arriva in Italia sul versante adriatico affiancando il X Corpo d’armata britannico, diventando parte integrante del più complessivo movimento di lotta al nazifascismo.

DdS 10 dicembre 2020

Giovanni Cerchia, laureato in Scienze Politiche a Napoli, ha conseguito il dottorato di ricerca a Milano nel 1997 e lavorato fino al 2002 presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Dal 2005 è professore associato di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi del Molise, dove è vicedirettore del Dipartimento di Economia e (dal novembre 2017) coordina il Dottorato in Innovazione e Gestione delle Risorse Pubbliche. Dal giugno 2004 al giugno 2006 ha coordinato la raccolta e il riordino del Fondo Pietro Ingrao presso Centro di iniziative e di studi per la Riforma dello Stato (CRS) di Roma, dirigendo poi lo stesso CRS fino al giugno del 2007. È membro del consiglio direttivo dell’Istituto campano per la Storia della Resistenza «Vera Lombardi». Dal novembre 2014 è inoltre componente del collegio dei referees per la peer review di «Scienze e Ricerche» — rivista promossa dall’Associazione Italiana del Libro; partecipa altresì al Comitato editoriale di «Nuovo meridionalismo online». Dal giugno 2017 è componente del Comitato di redazione della rivista «Italiani europei» e del Comitato di presidenza dell’omonima associazione. Nel marzo del 2019 è stato nominato direttore scientifico della Fondazione Giorgio Amendola. Le sue pubblicazioni principali sono dedicate alla storia della sinistra politica italiana nel Novecento e alle vicende della Seconda guerra mondiale nel Mezzogiorno d’Italia. 

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Dialoghi di Storia online: quarto appuntamento

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La terza edizione di Dialoghi di Storia online continua con il quarto appuntamento sabato 28 novembre 2020 alle ore 18.00. A farci compagnia sarà il Coordinatore dell’Osservatorio sul Doposisma, Stefano Ventura, che ci parlerà dei suoi studi, delle sue ricerche e della sua esperienza legata al sisma del 1980 con il seminario “Irpinia 1980-2020. Storia di una ricostruzione”

DdS 28 novembre 2020

Stefano Ventura (1980) insegna Italiano e Storia nelle scuole superiori. È curatore del focus “Sismografie” di Lavoro culturale e si è occupato della memoria e delle conseguenze storico-sociali del terremoto del 1980 in Campania e Basilicata e delle principali catastrofi naturali della storia italiana recente. Ha pubblicato, tra gli altri: “Non sembrava novembre quella sera” (Mephite, 2010), “Vogliamo viaggiare, non emigrare. Le cooperative femminili dopo il terremoto del 1980” (Edizioni di Officina Solidale, 2013) e ha curato, con Fabio Carnelli, “Oltre il rischio sismico. Valutare, comunicare e decidere oggi” (Carocci, 2015) e ad agosto 2020 ha curato “Terremoto 20+20. Ricordare per ricostruire” (Edizioni MIdA). È uscito da qualche settimana per Rubettino il suo ultimo libro “Storia di una ricostruzione. L’Irpinia dopo il terremoto.”

Il terremoto del 23 novembre 1980 ha diviso in due la storia di centinaia di migliaia di persone e di decine e decine di paesi e città. Il quarantennale è l’opportunità per tracciare un quadro complessivo degli eventi, dei problemi e delle storie individuali e collettive che hanno caratterizzato la ricostruzione successiva al sisma. La ricognizione affronterà vari percorsi; alcuni di questi sono più attenti a periodi definiti cronologicamente, ad esempio indagando la memoria dell’evento e il rapporto tra sopravvissuti,
trauma e forme del ricordo, oppure la gestione dell’emergenza, i soccorsi istituzionali e il ruolo del volontariato. Altri approfondimenti, dunque, riguarderanno il lungo periodo della ricostruzione attraverso alcuni temi come la politica a vari livelli amministrativi, la sfera urbanistica della ricostruzione e il quadro economico degli interventi per lo sviluppo, fino alle questioni più attuali della Strategie Nazionale per le Aree Interne e dello spopolamento dell’Appennino meridionale. La storia della ricostruzione sarà illustrata con il supporto delle voci dei protagonisti, dei dati e delle cifre, di alcuni casi esemplari e utili alla comprensione e ponendo interrogativi aperti a future ricerche e progetti.

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Dialoghi di Storia online: terzo appuntamento

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Continuano gli appuntamenti online della terza edizione di Dialoghi di Storia: venerdì 20 novembre 2020 alle ore 18.00 sarà quindi la volta del professor Roberto Parisi, professore associato di Storia dell’Architettura presso l’Università degli Studi del Molise. Il titolo del seminario è Piccole città senza storia. “Centri minori” e “aree interne” nell’Italia meridionale tra Ancien Régime e Prima Repubblica“.

Dialoghi di Storia_20 novembre 2020

Roberto Parisi ha svolto attività di ricerca presso enti pubblici e università in Italia e all’estero. Ha approfondito temi di storia dell’architettura, storia del paesaggio, storia urbana e di iconografia della città dell’età moderna e contemporanea, con particolare riguardo all’architettura di carattere produttivo e alle infrastrutture storiche del territorio. Già vicepresidente dell’Aipai (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale), attualmente è membro del Comitato Scientifico sul Patrimonio dell’Architettura del XX secolo in seno a ICOMOS Italia, del Consiglio Scientifico del Centro Interdipartimentale di Iconografia della città europea dell’Università di Napoli “Federico II”, del Consiglio Direttivo dell’associazione nazionale RESpro (Rete di storici per i paesaggi della produzione). Fa parte del Comitato di Direzione della rivista OS. Opificio della storia, pubblicata in open access sulla piattaforma SHARE Riviste dell’Università di Napoli “Federico II”.

Il seminario, partendo dalle politiche e dalle azioni promosse nel corso dell’ultimo decennio per risolvere la profonda crisi socio-economica e culturale che investe i centri abitati dell’Italia interna, intende soffermarsi sui criteri che hanno orientato le pratiche di riconoscimento storico-testimoniale e di patrimonializzazione di borghi e paesi del Mezzogiorno interno dalle prime “Inchieste” pubblicate sull’einaudiana Storia dell’arte italiana fino alla più recente mostra documentaria sull’“Arcipelago Italia” esposta alla Biennale di Architettura di Venezia.

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Dialoghi di Storia online, edizione 2020

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Il primo appuntamento in diretta.


In questo difficile anno sono stati tanti i cambiamenti che ognuno di noi ha dovuto affrontare nella propria vita, e anche per la Fondazione MIdA molte cose sono cambiate e molte con forza e volontà si sono organizzate seguendo altri schemi, altre modalità. Tra queste l’iniziativa Dialoghi di Storia, che giunta alla sua terza edizione, diventa virtuale.

Dopo il successo del primo ciclo di seminari tenutisi nel 2018 e di una versione anche outdoor del 2019, i Dialoghi di Storia Online 2020, organizzati dalla Fondazione MIdA e curati dalla professoressa Rosanna Alaggio, affronteranno, grazie a esponenti del mondo accademico, vari periodi storici, con uno sguardo sempre attento al futuro, alle vocazioni e all’identità del nostro territorio.

Calendario Dialoghi di Storia 2020

Si parte il 20 ottobre 2020 alle ore 18.00 con la dottoressa Adele Lagi, Responsabile Area archeologia Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, nonché Direttore del Museo Archeologico Nazionale “M. Gigante” e del Parco Archeologico di Buccino, e il seminario dal titolo “La pietra di roccia: terremoto, archeologia urbana e storia di una città”.

Adele Lagi_20 ottobre 2020

Di seguito un breve abstract del suo intervento:

La Soprintendenza Archeologica di Salerno Avellino e Benevento diede inizio ad un intervento di tutela a Buccino, dai giorni immediatamente successivi al disastroso evento sismico del novembre 1980, nell’area di S. Stefano dove, a seguito di uno sbancamento per la collocazione di prefabbricati per i senzatetto, era emersa una vasta area di necropoli con tombe databili tra il VII e il IV secolo a.C. Questo fu solo l’inizio di un’opera di tutela messa in atto mediante il controllo di tutte le attività di ricostruzione. In particolare tale attività si concentrò nel centro storico che, come era già noto dalle fonti, corrispondeva all’antica città di Volcei. Fu individuata e messa in atto una strategia di archeologia urbana che ha portato alla realizzazione di un parco archeologico urbano nel centro storico e che, insieme all’indagine archeologica nel territorio, ha permesso la progettazione di un Parco diffuso sul territorio e del Museo archeologico di Volcei e del territorio. Il presente intervento, oltre a esporre i risultati dell’azione di tutela messa in atto, vuole illustrare gli aspetti tecnici, scientifici e decisionali che sono stati alla base di tali risultati.

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