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I colori del “Bianco”

Coltivato nei comuni di Auletta, Pertosa, Caggiano e Salvitelle, il carciofo “Bianco di Pertosa” è descritto come differente dalle altre varietà sia per le caratteristiche morfologiche che per quelle genetiche. E’ allevato in coltura mista associata all’olivicoltura o in campi specializzati, ed è adatto ad una coltivazione eco-compatibile e di qualità. Ha rischiato l’estinzione a seguito del sisma che ha colpito l’intera area nel 1980, con un declino graduale fino alla quasi scomparsa, ma dagli anni l’allora sindaco di Pertosa ha avviato una serie di interventi per salvare questa varietà coinvolgendo le amministrazioni locali e l’associazione Slow Food, ed è stato costituito un consorzio per la sua tutela.

Negli ultimi anni la Fondazione MIdA – Musei Integrati dell’Ambiente ha messo in campo una serie di azioni di valorizzazione, ricerca, e sviluppo sul carciofo bianco, sia per aumentare la consapevolezza del territorio sul valore del suoi prodotti, che per incrementarne ed evidenziarne le qualità e creare filiere innovative. La ricerca sull’estrazione di coloranti applicata a diversi usi è particolarmente importante in questo contesto, perché ci aiuta a riscoprire che i molti diversi usi delle piante possono costituire una risorsa importante. Nel caso del carciofo, inoltre, le parti vegetali che sono indicate per l’estrazione del colore sono scarti della raccolta o lavorazione, e questo ci permette di ricostruire un ciclo, cioè una serie di processi concatenati nella quale il rifiuto di un processo diventa risorsa per un altro. Il progetto che ha permesso di sviluppare questo lavoro è stato ideato ed implementato dalla Fondazione MIdA e finanziato dalla Regione Campania, Assessorato all’Agricoltura, ed è articolato in diverse tappe:

  • la ricerca sui pigmenti e suite procedure di tintura;
  • lo sviluppo di prototipi di prodotti artigianali basati su materiali tinti con carciofo per creare una micro-filiera da inserire nei circuiti turistici del territorio;
  • lo sviluppo di procedure per la produzione di pitture murarie su base naturale per l’uso in bioedilizia;
  • lo sviluppo di procedure per la produzione di carte speciali con l’uso di frammenti di Carciofo Bianco;
  • la formazione di giovani del territorio sulla tintura a base di Carciofo Bianco di filati e carta;
  • Il coinvolgimento delle scuole attraverso la realizzazione di materiale multi­mediale interattivo;
  • la divulgazione dei risultati attraverso questo opuscolo divulgativo ed una manifestazione.

Gli usi tintori del carciofo Bianco, basati su materiale vegetale fornito dal Consorzio del Carciofo Bianco di Pertosa, sono stati studiati attraverso una collaborazione con l’Università di Salerno, con l’associazione “I colori del Mediterraneo – Tingere con le piante”, e sono state messe a punto le procedure per ottenere tre splendidi colori che abbiamo denominato “Oro MIdA”, “Terra di Auletta” e “Verde Pertosa” . I colori sono stati sperimentati in applicazioni diverse, che vanno dalla colorazione dei filati e della carta per produrre oggetti artigianali di grande pregio legati alle specificità del territorio, fino alla preparazione di colori per l’edilizia, con un potenziale di riduzione di impatto ambientale rispetto ai colon sintetici.

La predisposizione di prototipi di oggetti artigianali e pitture murarie ha costituito uno dei momenti chiave per l’immediata applicabilità dei risultati del progetto ed ha posto le basi per la creazione di filiere produttive basate sulla multifunzionalità della piante, che possono contribuire non poco alla sostenibilità dell’agricoltura locale ed anche a quella di sistemi produttivi più ampi, ed al collegamento dell’agricoltura con altri settori produttivi e servizi. L’associazione ha anche condotto le attività di formazione dirette ai giovani locali, organizzate presso i Musei Integrati dell’Ambiente, e che sono anche offerte da MIdA come attività laboratoriali rivolte ai visitatori dei musei e del vicino sito delle Grotte di Pertosa-Auletta e alle scolaresche.

La produzione multimediale i stata realizzata con la collaborazione dell’associazione “”Articolo 9”, e la realizzazione di laboratori nelle scuole è stata effettuata dal Consiglio Scientifico MIdA Junior, un progetto che coinvolge un gruppo di ragazzi ed insegnanti delle scuole di Auletta e Pertosa. Lo stimolo alla creatività ed alla conoscenza del territorio sulla base di un avvicinamento attivo dei ragazzi alle sue risorse è una delle azioni con il più elevato potenziale di futuro sviluppo di questo progetto che darà ulteriori suoi frutti anche negli anni a venire.

Testo tratto da “Tingere con il carciofo Bianco di Pertosa“, edito dalla Fondazione MIdA a cura di Enrica de Falco, che è possibile scaricare gratuitamente nella sezione Pubblicazioni.

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