
Il luogo sacro. Aspetti e caratteri dell’utilizzo cultuale della cavità
Abstract del saggio presente nel volume “Tra pietra e acqua. Archeologia delle Grotte di Pertosa-Auletta”
Le caratteristiche delle Grotte di Pertosa – l’ampiezza e la posizione dominante dell’ingresso, la connotazione liminale tra mondi diversi (quello di superficie e quello sotterraneo), il copioso torrente che risorge da misteriose profondità – contraddistinguono il sito come un luogo privilegiato di destinazione cultuale secondo un’ideologia e un immaginario religioso che dalla tarda preistoria giungono fino ai tempi odierni. La cavità, ancora oggi sede di un culto dedicato all’Arcangelo Michele, ha restituito testimonianze di manifestazioni cultuali ancora più antiche dell’età cristiana, risalenti all’epoca greco-romana e, rincorando, protostorica. Se l’utilizzo della grotta per finalità religiose appare palese per l’epoca storica, esso è più complesso da definire per l’età protostorica, allorché sembra dapprima convivere al fianco di altri usi strettamente utilitaristici, per diventare, infine, quasi del tutto esclusivo. La rianalisi delle collezioni di reperti derivati dagli scavi ottocenteschi di Paolo Carucci e Giovanni Patroni, insieme alla ripresa delle moderne ricerche archeologiche tra il 2004 e il 2016, hanno permesso di inquadrare meglio le classi di materiali che, in un’ottica diacronica, possiedono una connotazione più marcatamente simbolica e sacrale, permettendo di circoscrivere raggruppamenti di natura tipologica, cronologica e spaziale. Emblematico esempio di continuità insediativa e cultuale nel corso di varie epoche, la Grotta di Pertosa rivela interessanti confronti con ambienti italiani, mediterranei ed europei per la tipologia dei manufatti, i luoghi di deposizione e la composizione dei raggruppamenti d’oggetti con valore di offerte, in particolar modo dentro anfrattuosità della roccia e all’interno di bacini idrici.

MARIA DE FALCO
Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”, Commissione di Ricerca per l’Archeologia delle Grotte, Roseto Capo Spulico

FELICE LAROCCA
Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Gruppo di ricerca speleo-archeologica
Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”, Commissione di Ricerca per l’Archeologia delle Grotte, Roseto Capo Spulico