
La frequentazione delle cavità in età medievale
Abstract del saggio presente nel volume “Tra pietra e acqua. Archeologia delle Grotte di Pertosa-Auletta”
L’esplorazione della cavità ha portato alla luce un contesto unico nel suo genere che ha arricchito, sin dalle prime esplorazioni, le conoscenze sulla frequentazione umana della grotta in età preistorica e classica. Nonostante l’esiguità di evidenze materiali, tale frequentazione si estese anche per tutto l’arco del Medioevo, durante il quale la grotta acquisì l’intitolazione all’Arcangelo Michele, prendendo il nome di Crypta Sancti Angeli. A causa dell’esiguità dei manufatti ceramici e dell’assenza di strutture in alzato, “l’esplorazione” della grotta medievale è stata effettuata mediante un’attenta analisi dei fondi pergamenacei e delle fonti bibliografiche ottocentesche relativi all’antico pagus di Pertusia e alla sua Spelunca. In particolare le ricerche si sono concentrate presso la Biblioteca della Badia di Cava de’ Tirreni, gli Archivi di Stato di Napoli e Salerno, le biblioteche e gli archivi comunali e parrocchiali di Caggiano, Polla e Sala Consilina. L’analisi delle fonti ha permesso di ricostruire la storia economico-religiosa delle Grotte di Pertosa tra l’XI e il XIV secolo. Dal punto di vista economico, la cavità si presenta, pertanto, come il centro propulsore dell’economia rurale dell’antica Pertosa e della sua comunità monastica, divenendo parte di svariate donazioni fatte da privati a favore dei Benedettini di Cava de’ Tirreni. La sua frequentazione, inoltre, si caratterizza per avere una forte componente religiosa, che si manifesta in questo periodo nell’erezione dell’ara di San Michele e nella trasformazione della grotta in meta di pellegrinaggio. Appare evidente una forte continuità cultuale, che rende questa cavità fondamentale per la comprensione del passaggio dai culti pagani al culto micaelico.

FILOMENA PAPALEO
Università degli Studi della Basilicata, Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera
Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”, Commissione di Ricerca per l’Archeologia delle Grotte, Roseto Capo Spulico