
Esplorazioni subacquee nel torrente ipogeo
Abstract del saggio presente nel volume “Tra pietra e acqua. Archeologia delle Grotte di Pertosa-Auletta”
Le recenti esplorazioni subacquee effettuate nelle Grotte di Pertosa-Auletta sono nate con l’intento di dare maggiore continuità alle ricerche archeologiche moderne, attive nella cavità sin dall’anno 2004. La presenza del bacino idrico artificiale e il suo sfruttamento idroelettrico costituiscono infatti un limite a tali ricerche che, finora, sono state fortemente dipendenti dagli occasionali episodi di svuotamento del medesimo bacino, dovuti perlopiù a lavori di manutenzione della diga. Il nuovo approccio d’indagine, basato sull’esplorazione subacquea, supera questo limite, consentendo agli studiosi di poter operare sulle evidenze archeologiche con una maggiore sistematicità e con una più vantaggiosa programmazione. D’altro canto bassa temperatura, visibilità ridotta, velocità della corrente e velocità di deposizione della porzione fine di sedimento in sospensione costituiscono elementi di problematicità strettamente dipendenti dalla presenza, all’interno della grotta, di un sistema complesso di caratteri peculiari (torrente, cascata, bacino idrico artificiale e diga). Poiché tali elementi influiscono differentemente a seconda dell’area in cui si opera, in questo saggio viene fornita una panoramica generale sull’ambiente subacqueo e sulle difficoltà operative che esso presenta. Il principale obiettivo di questo contributo è quello di fornire una documentazione utile sulle attuali condizioni del fondale dell’antegrotta ad oltre quattro anni dall’ultimo episodio di svuotamento dell’invaso idrico artificiale. Le esplorazioni subacquee, peraltro, hanno permesso di condurre indagini nelle aree più interne della cavità, laddove la penombra dipendente dalla luce di superficie cede definitivamente il posto all’oscurità sotterranea, ritenute sterili dal punto di vista archeologico. Tali esplorazioni, interessando aree alquanto discoste dal cuore del giacimento archeologico, aprono nuove ed interessanti prospettive di ricerca per questo eccezionale contesto ipogeo.

MICHELE DE GIOIA
A.S.D. Nucleo Sub Molfetta

DANIELE MARZELLA
A.S.D. Nucleo Sub Molfetta

FRANCESCO BREGLIA
Università del Salento, Dottorato di ricerca in “Scienze del Patrimonio Culturale”, Laboratorio di Archeobotanica e Paleoecologia
Centro Regionale di Speleologia “Enzo dei Medici”, Commissione di Ricerca per l’Archeologia delle Grotte, Roseto Capo Spulico

ANTONIA SCIANCALEPORE
A.S.D. Nucleo Sub Molfetta